Fino al 2010 i sottoprodotti della vinificazione e in particolare i raspi di rifiuto e le vinacce, dovevano essere portati nelle distillerie per trasformarli in alcool e Grappa, le cantine che non avevano a loro interno macchinari per queste lavorazioni, dovevano affidarsi a terze persone così da incrementare i loro costi. Dall’agosto del 2010 però con il decreto legge 7407, i sottoprodotti della vinificazione ed anche le vinacce e raspi, che non sono considerati propriamente sottoprodotti, possono essere smaltiti e utilizzati dalle cantine produttrici per diversi impieghi.

Per realizzare questi impieghi alternativi dei raspi, le cantine hanno però bisogno di macchinari specifici che si occupano dello smaltimento dei prodotti vegetali e ne facilitano la raccolta. Queste macchine chiamate tritaraspi o diraspatrici, svolgono il compito fondamentale di tagliuzzare i raspi e ridurne la massa, così che il composto sia più facilmente raggruppabile, occupi meno spazio, e possa essere usato in diverse modalità. L’impiego maggiore che le cantine fanno di raspi e vinacce di scarto è quello di distribuirle sui loro terreni agricoli così da fornire un fertilizzante naturale alla Terra. Infatti i raspi anche se sono di conformazione legnosa e ricchi di tannini che potrebbero danneggiare il vino, possiedono anche molte sostanze nutritive e questo apporta sicuramente benefici alla terra dove vengono lasciati macerare. I rifiuti dei raspi come già detto non sono considerati dalla legge veri e propri sottoprodotti della vinificazione, quindi non devono essere smaltiti secondo il regolamento numero 555/2008 che ne disciplina l’eliminazione.

Per questo motivo i raspi di rifiuto possono essere usati invece in altre situazioni come per la creazione di cosmetici, maschere per il viso, creme e quant’altro. Oppure possono essere considerati biomassa e quindi servire alla creazione di energia che sia totalmente rispettosa dell’ambiente. Le macchine tritaraspi che sminuzzano questa parte della vite sono fondamentali e quindi sono un investimento che ogni cantina dovrà effettuare. Grazie ai trincia raspi il volume eccessivo di questa parte della vite viene ridotto sensibilmente, in questo modo occuperà uno spazio minimo nei centri di raccolta e lo smaltimento sarà di facile riuscita. Inoltre un prodotto già parzialmente lavorato e’ di più facile impiego per le situazioni sopra descritte e quindi per essere utilizzato in altri modi. I macchinari che servono per lo smaltimento dei raspi e vinacce di rifiuto ma anche quelli per la cernita delle parti vegetali da non inserire nella macerazione delle uve stanno diventando sempre maggiormente automatizzate e se ne trovano modelli da montare direttamente sui trattori in modo da velocizzare le operazioni.